La
cedolare secca nasce con lo scopo di fare emergere il cosidetto
sommerso (o nero) nelle locazioni e all'inizio, diciamolo, non era
stata ben recepita dai proprietari di case.
Tuttavia,
con i vari cambiamenti delle aliquote, il contratto in cedolare secca è
quello sempre più scelto, sopratutto per quanto riguarda i canoni
concordati (passati da un iniziale 19%, poi 15% per finire all'attuale
10%).
Inoltre
la cedolare secca sostituisce il regime Irpef e le sue addizionali,
oltre ad assorbire le imposte di bollo e di registro.
La
percentuale applicata oggi per i classici 4+4 è del 21% contro un
regime ordinario Irpef di minimo 23%. Inoltre, cosa non da poco, non fa
cumulo con altri redditi per cui si può dire che gode di una via
agevolata.
Ma facciamoci 2 conteggi.
Con
un canone di 6000 euro l'anno con la cedolare vado a pagare il 21%
quindi del 100% del canone, mentre per il regime irpef il (minimo) 23%
sul 95% del canone. € 1260 in cedolare) contro i € 1311 dell'Irpef
(oltre a imposte di bollo, di registro, le addizionali ecc).
A
Lodi, in special modo, il canone concordato (il 3+2) è previsto e la
cedolare è del 10% oltre ad una serie di agevolazioni fra cui anche un
ribasso dell'aliquota Imu.
Gli
svantaggi? La cedolare si applica al totale del canone mentre per
l'Irpef si calcola sul 95% del canone. Inoltre non sono possibili
deduzioni e detrazioni.
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